Il CPN impegna il partito a sviluppare l’opposizione al governo Monti in direzione della costruzione di una opposizione di sinistra al governo e – all’interno di questa – dell’aggregazione della sinistra di alternativa. Il governo Monti è un governo costituente, dobbiamo far diventare l’opposizione una opposizione costituente. La nostra priorità è quindi l’allargamento dell’opposizione al governo e la sua qualificazione in senso antiliberista, nella consapevolezza che esiste una relazione strettissima tra qualificazione dell’opposizione alle politiche del governo e costruzione della sinistra di alternativa. Per costruire una opposizione efficace è necessario partire del carattere iniquo e classista delle politiche messe in campo dal governo. La nostra azione di spiegazione, denuncia e di organizzazione del conflitto si deve saldare in modo strettissimo alla messa in discussione dei presupposti ideologici con cui questa politica antipopolare viene giustificata. La forza principale del governo Monti è data infatti dalla presunta neutralità delle ricette neoliberiste che il governo applica. Dobbiamo quindi costruire una campagna sociale in cui punti fondanti siano dati dalla nella demistificazione del carattere ideologico e classista delle politiche del governo e dalla prefigurazione chiara di una alternativa possibile. Occorre quindi accompagnare la denuncia dell’ingiustizia sociale alla “critica dell’economia politica” e alla indicazione dell’alternativa. La nostra proposta di alternativa si articola in una proposta generale che mette al centro la difesa del lavoro, del reddito e dei beni comuni, un rinnovato intervento pubblico finalizzato alla riconversione sociale e ambientale dell’economia, da difesa della Costituzione e il rilancio della democrazia. In secondo luogo occorre rafforzare la presenza del partito all’interno dei conflitti sociali. Questo deve avvenire potenziando e generalizzando l’iniziativa che abbiamo definito di partito sociale (mutualismo, solidarietà etc.) e potenziando il lavoro di presenza diretta nei conflitti e di relazioni con le organizzazioni sindacali a partire dalla Cgil e dal sindacalismo di base. Da questa partecipazione attiva deve scaturire in tempi rapidi una inchiesta sulla modifica delle soggettività sociali che avviene nella crisi ed in particolare all’interno dei conflitti. Dobbiamo infatti approfondire la riflessione sulle modalità concrete con cui è possibile costruire un blocco sociale dell’alternativa all’interno di questa crisi. In questo quadro le prossime elezioni amministrative debbono essere affrontate puntando all’aggregazione delle forze della sinistra di alternativa e nella costruzione di coalizioni elettorali che siano alternative tanto alla destra quanto alle forze centriste. Per questo i principali impegni immediati che abbiamo sono: - l’organizzazione concreta de la campagna “Paghi chi non ha mai pagato” con volantinaggi, presenze nei territori e sui luoghi di lavoro, e con la costruzione di assemblee pubbliche in tutte le città, che si pongano l’obiettivo di raccogliere le forze che si oppongono al governo sul piano sociale, politico e culturale. Assemblee da realizzare ovunque possibile come Federazione della Sinistra.
- la mobilitazione del 20 in occasione dell’incontro Merkel Sarkozy Monti.
- l’ iniziativa del 22 a Milano contro la manovra.
- il sostegno allo sciopero generale indetto dai sindacati di base il 27 gennaio.
- la promozione della massima partecipazione alla manifestazione della Fiom dell ’11 febbraio.
- l’iniziativa contro il debito a Milano, il 10 marzo.
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