VIII CONGRESSO
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sabato 27 novembre 2010
PRIMO CONGRESSO DELLA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA
giovedì 25 novembre 2010
PRIMO CONGRESSO DELLA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA
politica, necessari per uscire dalla crisi, causata dal “pensiero unico “ che
stringe l’Italia.
E’ un terreno, quello del congresso, dove ci sono tesi alternative al documento politico nazionale, complessivamente approvato con oltre il 91% dei consensi e con 115 ordini del giorno, segno di fermento intellettuale, presentati alla commissione politica.
Lo scopo della nascita, della Federazione della Sinistra, è quello di invertire la tendenza alle scissioni di questi ultimi anni e costruire un soggetto politico della sinistra anticapitalista, antipatriarcale e ambientalista.
Anticapitalista significa che non si può sacrificare tutto (salari, sicurezza sul lavoro, ritmi e concezione del modello produttivo) per consentire all’impresa di accumulare ricchezza in modo decisamente iniquo, a proprio favore e a scapito dei lavoratori, i quali vedono, in questi anni, il ritorno di un’impronta taylorista, ossia una concezione del modello aziendale nella quale l’uomo diventa un‘appendice umana della macchina, nessuno deve fare più di un passo, nessuno partecipa al processo collettivo di produzione e tutti sono degli automi “acefali” che fanno vivere catene di montaggio con il ritmo, scientifico, che qualcuno, oggi l’amministratore delegato della Fiat Marchionne, ha studiato e che ritiene essere il più efficace alla produzione.
A corroborare questa tesi, infatti, non è un caso che nel cosiddetto “modello
Pomigliano”, si chieda agli operai anche di sacrificare le pause, per aumentare il numero dei movimenti con i quali si attivano le macchine per la produzione.
Antipatriarcale significa che ci sono l’attenzione e lo sforzo di creare, nonostante qualche incidente di percorso, il giusto equilibrio tra i generi.
Ambientalista perché si pone l’attenzione sull’esigenza di tutela delle risorse ambientali, che non sono infinite e sullo sviluppo sociale correlato all’eco-compatibilità.
Lo “Statuto al rialzo”, indica che al centro della riflessione delle assise, c’è stata la necessità di cambiare marcia rispetto alle norme di vita interna e di processo decisionale del passato.
Infatti, si è reso evidente, che a gestioni del partito che hanno imposto la
propria linea con il cinquanta percento e poco più del consenso, hanno poi seguito malumori e infine abbandoni e per questo si è stabilito che le decisioni si assumano con i tre quarti del consenso degli organismi dirigenti, proprio per cercare di sintetizzare tutte le culture e le necessità che un soggetto plurale sottende.
E’ uno sforzo straordinario e unico nel panorama italiano!
Si è parlato di Unità dei comunisti, ma è uno dei temi congressuali di Prc e Pdci e comunque al centro della riflessione penso debba esserci il come dare gambe alla Federazione.
Siamo ancora troppo timidi nell’autonomia dal PD e su questo dovremmo prendere la Linke tedesca ad esempio, che proprio in contrapposizione a forze attendiste di stampo socialdemocratico, con pochi ma chiari temi di sinistra, ha raggiunto percentuali di consenso a doppia cifra.
La questione morale, argomento delicato e di particolare interesse, ha ricevuto notevole attenzione, anche in termini statutari.
Abbiamo poca attenzione mediatica ma grandi radici, che si addentrano nella storia più profonda del movimento operaio, di quello comunista e socialista italiano e a differenza di altri soggetti, apparentemente più in voga rispetto noi, sappiamo e sapremo, in virtù di questo radicamento, resistere al tentativo che, da più parti, tende a comprimerci e cancellarci dal panorama nazionale.
La Fed e’ un percorso difficile e complicato con quattro partiti ( Prc, Pdci,
Socialismo 2000, Lavoro e Solidarietà ) che, pur restando in vita, si mettono assieme, mediano, e si aprono a tutti i soggetti collettivi e individuali condividenti il progetto, ma è un processo il quale, nonostante le giuste contrapposizioni dialettiche che, naturalmente, scaturiscono, assume di mese in mese gradi maggiori di unità!
Finalmente è nato un soggetto politico, in grado di pensare un modello alternativo di società!
Andra Pitoni Segr. Prov.le PRC Rieti Esecutivo Fed. Sinistra Rieti
domenica 7 novembre 2010
DALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PRC
Vari sono stati gli O.d.G. affrontati, dal tema nazionale della crisi di Governo al lavoro, al tema dell'acqua come bene pubblico, alla composizione della della delegazione per il terzo Congresso della Sinistra Europea che si terrà a Parigi, con la nomina di tre compagni dell'area R.p.S.: Rosa Rinaldi, Linda Santilli e Gianluca Schiavon. Auguriamo a tutti loro buon lavoro! E li invitiamo a tenerci informati su quanto accade durante tutta la durata del congresso, magari anche con qualche immagine!
La Direzione nazionale del PRC, nel confermare la linea politica sin qui seguita, chiede le dimissioni del Governo ed impegna il Partito a una campagna con al centro questo obiettivo.
Ritiene parimenti che, in caso di crisi di Governo, sia necessario andare subito alle elezioni dando vita ad un fronte democratico tra le forze di opposizione in grado di battere Berlusconi.
Riteniamo infatti sbagliata la proposta di un governo di transizione perché questo non si limiterebbe a modificare la legge elettorale ma interverrebbe con un profilo moderato e del tutto inadeguato ad affrontare la crisi sul terreno economico e sociale.
Per dare maggiore concretezza all’alternativa occorre proseguire la mobilitazione avviata con la manifestazione del 16 ottobre scorso.
Riteniamo infatti necessario allargare, unificare e generalizzare le lotte: chiediamo pertanto alla Cgil di proclamare rapidamente lo sciopero generale contro Governo e Confindustria.
Proponiamo a tutte le forze di sinistra che hanno partecipato alla manifestazione del 16 di assumere i contenuti della manifestazione stessa al fine di costruire nel Paese una campagna unitaria e di porre quei contenuti alla base di un confronto unitario da avviare con le forze del centro sinistra.
Ci impegniamo a promuovere con tutte le forze che hanno aderito alla manifestazione del 16, alla costruzione di comitati territoriali finalizzati al coordinamento delle iniziative di lotta contro la crisi e contro chi la vuol far pagare agli strati popolari.
Approvato con un voto contrario.
ODG acqua
La Direzione nazionale del PRC accoglie le proposte avanzate dall’assemblea nazionale del Forum dell’Acqua Pubblica a partire dalla richiesta di moratoria della legge Ronchi sulla privatizzazione delle risorse idriche e impegna tutte le strutture nella costituzione dei comitati unitari per i Si ai Referendum.
Approvato all’unanimità.
Composizione delegazione III Congresso Sinistra Europea - Parigi
Paolo Ferrero, Fabio Amato, Imma Barbarossa, Anna Belligero, Giovanna Capelli, Simone Oggionni, Rosa Rinaldi, Linda Santilli, Gianluca Schiavon, Bruno Steri, Laura Stochino, Luigi Vinci
Approvato all’unanimità
venerdì 5 novembre 2010
NECESSITA' DI UNA "SINISTRA DI POPOLO"
Ringraziandoli per questo documento e per il loro contributo alla discussione.
Colgo anche l'occasione di ringraziare tutti coloro che passano tra questi post in poche settimane abbiamo ricevuto 127 visite!! Ora vi chiedo uno sforzo: Commentate, rendete questo spazio un punto di dialogo.
Il diktat di Marchionne alle lavoratrici e ai lavoratori di Pomigliano è l’ennesima dimostrazione che questo capitalismo, quello della globalizzazione, è una forma di capitalismo totalizzante basato sulla spoliazione dell’essere umano, dei corpi e dello spirito, della natura e delle conoscenze. Un modello economico che tramuta la democrazia e i diritti in simulacri e consegna le redini del comando ad un potere oligarchico che incorpora in sé anche le antiche forme di dominio, a partire dall’organizzazione patriarcale della società.
Questa deriva tecnocratica si basa sullo svuotamento dell’autonomia dei Parlamenti e dei governi eletti, in nome dei vincoli e delle compatibilità di bilancio dettati dall’Europa di Maastricht e dell’impossibilità di indirizzi politico-economici distinti dal “pensiero unico”. Dalla Spagna del socialista Zapatero, alla Francia della destra di Sarkozy, dall’Inghilterra del conservatore Cameron fino alla Grecia del socialista Papandreu, si esplicita la medesima negazione dei “due punti di vista” - quello delle classi subalterne e quello dei “poteri forti” - in nome di un solo orientamento possibile: il sacrificio di lavoratori, pensionati, precari e disoccupati, peraltro già sacrificati socialmente e culturalmente da anni di politiche neoliberiste, sull’altare della competitività e del profitto.
Ma se così stanno le cose, la stessa democrazia è destinata a deperire e con lei anche la politica - e quindi la Sinistra - come strumento di cambiamento e trasformazione della società. La sinistra politica non deve allora affrontare soltanto la sua odierna sconfitta, come è avvenuto in altri momenti della storia, ma ha dinanzi un compito ancora più difficile: lottare per la sua stessa sopravvivenza. La sua scomparsa, evento terribile, porterebbe a dissoluzione anche la straordinaria eredità del movimento operaio del Novecento e il suo originale tentativo di “scalata al cielo” delle masse lavoratrici.
Se questa, dunque, è l’ampiezza della sfida, allora la Sinistra potrà rinascere - come “Sinistra di popolo”, cioè unificando i “Popoli della sinistra” - solo se avrà la capacità di superare gli attuali inadeguati steccati organizzativi (pensiamo ad aggregati come la Federazione della Sinistra o Sinistra Ecologia e Libertà, ma anche a tanta parte della base del Pd, dell’Idv o del movimento di Grillo) per mettere in campo un’idea unitaria di liberazione e trasformazione.
Un percorso in grado di declinare un nuovo agire politico, calamitando ed organizzando esperienze che vengono dalle tante formazioni della sinistra frammentata, del sindacalismo, delle mobilitazioni in difesa della Costituzione repubblicana e dei valori della Resistenza, del movimento femminista e glbqt contro il modello familista e dello sfruttamento dei corpi, delle lotte studentesche, dell’associazionismo mutualistico e pacifista, dei mille rivoli della sinistra diffusa e dei gruppi di difesa radicale dell’ambiente e del territorio.
Una nuova stagione politica, dunque, da cui scaturisca anche la capacità della Sinistra di riformare se stessa costantemente, anche nella determinazione della classe dirigente. Scuola di politica, comunicazione, formazione continua per acquisire gli strumenti per leggere i cambiamenti della società, i nuovi conflitti da cui far crescere una nuova generazione di gruppi dirigenti, in cui i giovani possano giocare il proprio ruolo centrale, sia formandosi, sia assumendo in prima persona la responsabilità della teoria e della pratica.
La Sinistra ha oggi bisogno di un grande e partecipato percorso, di un’unità d’azione che possa gettare le basi per una costituente di un nuovo soggetto politico unitario e plurale, che rimetta al centro del dibattito la necessità di un autonomo progetto di alternativa di società e di modello di sviluppo. Un processo di costruzione, nella politica, nei luoghi di lavoro e nei quartieri, nelle scuole e in tutte le comunità, di reti che mettano in collegamento sensibilità, culture, esperienze, conflitti.
Dopo il grande successo della manifestazione nazionale del 16 ottobre scorso a Roma occorre, ad esempio, sostenere da subito e con forza tutte le iniziative della Fiom - valorizzando, cioè, l’importante esito, non scontato, del referendum alla Fiat di Pomigliano – e, allo stesso tempo, è necessario dare gambe e concretizzazione organizzativa all’appello per “l’Unità della Sinistra”, che lo scorso giugno e luglio ha visto l’adesione di centinaia e centinaia di compagne e compagni, attraverso la costruzione di un’assemblea permanente e l’avvio di tavoli tematici di discussione.
Si tratta, quindi, di produrre delle esperienze innovative di aggregazione e di vita solidale e non sterili unità di gruppi dirigenti. E’ necessario “fare società”, ricostruendo spazi e luoghi pubblici, rompendo l’isolamento individuale e la frantumazione del tessuto sociale.
È in questa direzione che intendiamo far crescere la nostra peculiare esperienza di “Casa della Sinistra del Municipio Roma III”. Attraverso un’idea di “democrazia radicale”. Di una democrazia capace, cioè, di nutrirsi non solo di partecipazione, ma di forza decisionale dei soggetti. Una democrazia come fine, per contrastare la passivizzazione crescente di massa e le tendenze a-democratiche che stanno prevalendo. Un antidoto sia all’arretramento identitario e minoritario, che alla dispersione, alla persuasione del carattere “definitivo” ed irreparabile della sconfitta.
La “Casa della Sinistra” non dovrà essere solamente il luogo dove si discute o si organizza l’iniziativa politica insieme con gli altri soggetti politici e sociali del cambiamento presenti sul nostro territorio (dal Pdci a Sel, alle organizzazioni studentesche universitarie), ma dovrà anche e soprattutto essere centro propulsore e sede di una nuova socialità, di una nuova attività creativa nel campo delle relazioni umane, della solidarietà, della ricerca e della produzione intellettuale.
Riteniamo che oggi serva un cantiere aperto e una Rifondazione - e una Federazione - del coraggio. Negli imminenti congressi di novembre occorreranno allora “pensieri lunghi e piedi ben piantati a terra”. Un invito che ci sentiamo di rivolgere anche all’assise nazionale di Sel che ha eletto Vendola presidente, figura che riteniamo debba avere il sostegno di tutte le forze della sinistra alle primarie per la scelta del candidato premier. Pensiamo, quindi, sia giusto utilizzare anche le primarie – di cui conosciamo i limiti e i rischi di deriva maggioritaria e lideristica – per provare a scardinare gli attuali equilibri del centro-sinistra viziati dall’attuale sistema elettorale.
Restiamo allo stesso tempo convinti, rifiutando ogni idea precostituita sulle scelte politiche, che il governo non possa essere l’unico orizzonte possibile per una forza di sinistra, ma solo uno strumento utile al miglioramento delle condizioni delle classi subalterne. Poiché è parimenti legittima la collocazione all’opposizione quando non si riesca a raggiungere un compromesso alto e un buon accordo programmatico con la coalizione guidata dal Pd.
La Sinistra del XXI secolo potrà rinascere, insomma, come leva dell’opposizione e della trasformazione dello stato di cose presenti, solo se sarà capace di far maturare, nei conflitti, nel lavoro e non lavoro, nella vita reale, nelle scuole, nei luoghi della formazione, questo percorso collettivo di riappropriazione dei beni comuni e di affermazione dei diritti sociali.
Partendo da questo spunto vi chiedo di aver voglia di discuterne magari proprio sotto a questo post, utilizzando il pulsante "Commenta". Grazie per il contributo che darete a questa discussione, che senza di voi resterebbe morta.
giovedì 4 novembre 2010
RETROATTIVITA’ NELLA LEGGE SULLA RIPARAZIONE PER INGIUSTA DETENZIONE
APPELLO PER INTRODURRE LA RETROATTIVITA’ NELLA LEGGE SULLA RIPARAZIONE PER INGIUSTA DETENZIONE
Prima di quella data, le tante persone detenute e poi assolte non hanno potuto beneficiare di nessuna riparazione, proprio perché la norma è compresa tra gli istituti applicabili solo per i procedimenti ancora in corso all’entrata in vigore del codice di procedura penale e non anche per quelli già conclusi.
Molte vittime dell’errore giudiziario, contemplato dall’art.314 del codice di procedura penale, sono rimaste quindi prive della giusta riparazione e ciò è accaduto in aperta violazione degli articoli 2 e 24 della Costituzione, nonché delle norme della citata Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.
Esistono tanti cittadini che hanno subito l’umiliazione del carcere, talvolta per anni e l’annichilimento del diritto inviolabile della libertà personale, consacrato dall’articolo 13 della Costituzione, ma non hanno ottenuto nessuna giusta riparazione e nemmeno quella somma di denaro che certo si direbbe meglio “conforto” che non “riparazione”.
E tutto ciò perché la loro completa assoluzione si è potuta ottenere solo in un momento precedente, talvolta di pochi giorni o di poche settimane soltanto, a quella dell’entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale.
E’ questa una situazione che offende la dignità del Paese e che contrasta con la concezione di salvaguardia dei diritti inviolabili dell’uomo che la Repubblica ha posto a fondamento del suo ordinamento costituzionale.
E’ una situazione deplorevole e ingiusta che non può consentire a nessuno di dire: “ E’ ormai troppo tardi”.
Esistono depositate alla Camera ma non ancora calendarizzate in commissione giustizia due proposte di legge, che vanno nella direzione di introdurre la retroattività nella riparazione per ingiusta detenzione una la n. 3158 prima firmataria l’On. Rita Bernardini (radicali- Pd) e l’altra n. 1865 firmatario l’On. Pier Luigi Mantini (Udc).
Facciamo in modo che questi disegni di legge vengano discussi e approvati
Paolo Ferrero
PER ADERIRE: MARCELLO PESARINI 339 1347335 O INVIA MAIL A marcello.pesarini@virgilio.it
Alcuni firmatari:
Giovanni Russo Spena già deputato e senatore DP e PRC membro della commissione antimafia, fu docente universitario a Napoli
Luigi Manconi , ex sottosegretario Ministero giustizia, Pres.Associazione A buon diritto
Associazione Antigone , presidente Patrizio Gonnella
Rita Bernardini, già segretaria nazionale radicali italiani, deputata radicali - pd, componente commissione giustizia
Sandro Favi, responsabile nazionale carceri Pd
Elettra Deiana, resp. Giustizia SEL
Katia Bellillo, ex Ministra Affari regionali
Antonio Distasi, Dipartimento Scienze Sociali Docente diritto del lavoro Università Politecnica delle Marche Ancona
Annamaria Rivera, docente etnologia Università di Bari, collaboratrice di Carta, Liberazione, Il Manifesto
Claudio Grassi, segreteria nazionale prc
Italo Di Sabato, responsabile Osservatorio contro tutte le repressioni PRC
Andrea Ricci, già consigliere regionale e deputato PRC, insegnante Economia Università di Urbino
Loris Campetti, giornalista del IL Manifesto
Stefano Azzarà, ricercatore Università di Urbino, rappresentante dei ricercatori Università Urbino
Linda Santilli, direzione nazionale prc
Eleonora Martini, giornalista de Il Manifesto
Vittorio Agnoletto, già deputato europeo PRC ex presidente nazionale LILA di cui è fondatore
Marcello Pesarini, Osservatorio permanente sulle carceri Marche
Giulio Petrilli,responsabile dipartimento diritti e garanzie Pd l’Aquila
Paolo Sospiro Università Politecnica delle Marche, Ancona
Gabriele Sospiro Università Politecnica delle Marche, Ancona, redattore rapporto Caritas Migrantes per le Marche
Paolo Cacciari, già deputato del PRC, fondatore di Carta
Imma Barbarossa, direzione nazionale PRC e Forum donne
Sergio Sinigaglia, giornalista collaboratore Il Manifesto
Roberto Mancini, Università di Macerata, docente di filosofia teoretica
Giuliano Pisapia, ex Presidente Commissione Giustizia della Camera dei Deputati e della Commissione ministeriale per la riforma del codice penale
Orazio Sturniolo, CNR Bologna
Silvana Pisa, ex Senatrice Ds
Francesco Manna, capo di gabinetto Presidenza giunta regionale puglia, sinistra e libertà
Roberto Musacchio, ex europarlamentare , direzione nazionale SeL
mercoledì 3 novembre 2010
DICHIARAZIONE
DICHIARAZIONE DI NON VOTO AL DOCUMENTO FINALE DEL COMITATO POLITICO NAZIONALE TENUTOSI IL 17 OTTOBRE 2010
Il quadro politico propone lacerazioni, scontri e giochi di potere che segnalano il degrado della politica e la esistenza di una crisi aperta ad esiti diversi e anche pericolosamente negativi; lo scontro di classe e la riaffermazione del conflitto sociale, nella manifattura classica come nella organizzazione della precarietà diffusa anche nei campi della produzione di beni immateriali e della cultura, una incapacità strutturale che investe la destra e le politiche liberiste e di deregolamentazione con cui ha cercato di rispondere alla crisi.
La manifestazione della Fiom, con la sua carica di concreta forza critica e alternativa al disegno neoreazionario di Marchionne e della Confindustria, ha rappresentato con evidenza la possibilità di resistere e di opporsi, non arroccandosi ma facendosi portatrice di un altro modello produttivo, sindacale e sociale.
Salvatore Bonadonna, Milziade Caprili, Roberto Romito
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