CAMBIAMO L’EUROPA, CAMBIAMO L’ITALIA

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MANIFESTAZIONE NAZIONALE Sabato 15 ottobre ROMA – ore 14


VIII CONGRESSO


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MANIFESTAZIONE 16 OTTOBRE ROMA


venerdì 5 novembre 2010

NECESSITA' DI UNA "SINISTRA DI POPOLO"


Di seguito pubblichiamo l'Ordine del Giorno che i compagni del circolo Prc S. Lorenzo “Casa della Sinistra del Municipio Roma III”, hanno approvato all'unanimità.
Ringraziandoli per questo documento e per il loro contributo alla discussione.

Colgo anche l'occasione di ringraziare tutti coloro che passano tra questi post in poche settimane abbiamo ricevuto 127 visite!! Ora vi chiedo uno sforzo: Commentate, rendete questo spazio un punto di dialogo.



Il diktat di Marchionne alle lavoratrici e ai lavoratori di Pomigliano è l’ennesima dimostrazione che questo capitalismo, quello della globalizzazione, è una forma di capitalismo totalizzante basato sulla spoliazione dell’essere umano, dei corpi e dello spirito, della natura e delle conoscenze. Un modello economico che tramuta la democrazia e i diritti in simulacri e consegna le redini del comando ad un potere oligarchico che incorpora in sé anche le antiche forme di dominio, a partire dall’organizzazione patriarcale della società.
Questa deriva tecnocratica si basa sullo svuotamento dell’autonomia dei Parlamenti e dei governi eletti, in nome dei vincoli e delle compatibilità di bilancio dettati dall’Europa di Maastricht e dell’impossibilità di indirizzi politico-economici distinti dal “pensiero unico”. Dalla Spagna del socialista Zapatero, alla Francia della destra di Sarkozy, dall’Inghilterra del conservatore Cameron fino alla Grecia del socialista Papandreu, si esplicita la medesima negazione dei “due punti di vista” - quello delle classi subalterne e quello dei “poteri forti” - in nome di un solo orientamento possibile: il sacrificio di lavoratori, pensionati, precari e disoccupati, peraltro già sacrificati socialmente e culturalmente da anni di politiche neoliberiste, sull’altare della competitività e del profitto.
Ma se così stanno le cose, la stessa democrazia è destinata a deperire e con lei anche la politica - e quindi la Sinistra - come strumento di cambiamento e trasformazione della società. La sinistra politica non deve allora affrontare soltanto la sua odierna sconfitta, come è avvenuto in altri momenti della storia, ma ha dinanzi un compito ancora più difficile: lottare per la sua stessa sopravvivenza. La sua scomparsa, evento terribile, porterebbe a dissoluzione anche la straordinaria eredità del movimento operaio del Novecento e il suo originale tentativo di “scalata al cielo” delle masse lavoratrici.
Se questa, dunque, è l’ampiezza della sfida, allora la Sinistra potrà rinascere - come “Sinistra di popolo”, cioè unificando i “Popoli della sinistra” - solo se avrà la capacità di superare gli attuali inadeguati steccati organizzativi (pensiamo ad aggregati come la Federazione della Sinistra o Sinistra Ecologia e Libertà, ma anche a tanta parte della base del Pd, dell’Idv o del movimento di Grillo) per mettere in campo un’idea unitaria di liberazione e trasformazione.
Un percorso in grado di declinare un nuovo agire politico, calamitando ed organizzando esperienze che vengono dalle tante formazioni della sinistra frammentata, del sindacalismo, delle mobilitazioni in difesa della Costituzione repubblicana e dei valori della Resistenza, del movimento femminista e glbqt contro il modello familista e dello sfruttamento dei corpi, delle lotte studentesche, dell’associazionismo mutualistico e pacifista, dei mille rivoli della sinistra diffusa e dei gruppi di difesa radicale dell’ambiente e del territorio.
Una nuova stagione politica, dunque, da cui scaturisca anche la capacità della Sinistra di riformare se stessa costantemente, anche nella determinazione della classe dirigente. Scuola di politica, comunicazione, formazione continua per acquisire gli strumenti per leggere i cambiamenti della società, i nuovi conflitti da cui far crescere una nuova generazione di gruppi dirigenti, in cui i giovani possano giocare il proprio ruolo centrale, sia formandosi, sia assumendo in prima persona la responsabilità della teoria e della pratica.
La Sinistra ha oggi bisogno di un grande e partecipato percorso, di un’unità d’azione che possa gettare le basi per una costituente di un nuovo soggetto politico unitario e plurale, che rimetta al centro del dibattito la necessità di un autonomo progetto di alternativa di società e di modello di sviluppo. Un processo di costruzione, nella politica, nei luoghi di lavoro e nei quartieri, nelle scuole e in tutte le comunità, di reti che mettano in collegamento sensibilità, culture, esperienze, conflitti.
Dopo il grande successo della manifestazione nazionale del 16 ottobre scorso a Roma occorre, ad esempio, sostenere da subito e con forza tutte le iniziative della Fiom - valorizzando, cioè, l’importante esito, non scontato, del referendum alla Fiat di Pomigliano – e, allo stesso tempo, è necessario dare gambe e concretizzazione organizzativa all’appello per “l’Unità della Sinistra”, che lo scorso giugno e luglio ha visto l’adesione di centinaia e centinaia di compagne e compagni, attraverso la costruzione di un’assemblea permanente e l’avvio di tavoli tematici di discussione.
Si tratta, quindi, di produrre delle esperienze innovative di aggregazione e di vita solidale e non sterili unità di gruppi dirigenti. E’ necessario “fare società”, ricostruendo spazi e luoghi pubblici, rompendo l’isolamento individuale e la frantumazione del tessuto sociale.
È in questa direzione che intendiamo far crescere la nostra peculiare esperienza di “Casa della Sinistra del Municipio Roma III”. Attraverso un’idea di “democrazia radicale”. Di una democrazia capace, cioè, di nutrirsi non solo di partecipazione, ma di forza decisionale dei soggetti. Una democrazia come fine, per contrastare la passivizzazione crescente di massa e le tendenze a-democratiche che stanno prevalendo. Un antidoto sia all’arretramento identitario e minoritario, che alla dispersione, alla persuasione del carattere “definitivo” ed irreparabile della sconfitta.
La “Casa della Sinistra” non dovrà essere solamente il luogo dove si discute o si organizza l’iniziativa politica insieme con gli altri soggetti politici e sociali del cambiamento presenti sul nostro territorio (dal Pdci a Sel, alle organizzazioni studentesche universitarie), ma dovrà anche e soprattutto essere centro propulsore e sede di una nuova socialità, di una nuova attività creativa nel campo delle relazioni umane, della solidarietà, della ricerca e della produzione intellettuale.
Riteniamo che oggi serva un cantiere aperto e una Rifondazione - e una Federazione - del coraggio. Negli imminenti congressi di novembre occorreranno allora “pensieri lunghi e piedi ben piantati a terra”. Un invito che ci sentiamo di rivolgere anche all’assise nazionale di Sel che ha eletto Vendola presidente, figura che riteniamo debba avere il sostegno di tutte le forze della sinistra alle primarie per la scelta del candidato premier. Pensiamo, quindi, sia giusto utilizzare anche le primarie – di cui conosciamo i limiti e i rischi di deriva maggioritaria e lideristica – per provare a scardinare gli attuali equilibri del centro-sinistra viziati dall’attuale sistema elettorale.
Restiamo allo stesso tempo convinti, rifiutando ogni idea precostituita sulle scelte politiche, che il governo non possa essere l’unico orizzonte possibile per una forza di sinistra, ma solo uno strumento utile al miglioramento delle condizioni delle classi subalterne. Poiché è parimenti legittima la collocazione all’opposizione quando non si riesca a raggiungere un compromesso alto e un buon accordo programmatico con la coalizione guidata dal Pd.
La Sinistra del XXI secolo potrà rinascere, insomma, come leva dell’opposizione e della trasformazione dello stato di cose presenti, solo se sarà capace di far maturare, nei conflitti, nel lavoro e non lavoro, nella vita reale, nelle scuole, nei luoghi della formazione, questo percorso collettivo di riappropriazione dei beni comuni e di affermazione dei diritti sociali.

Partendo da questo spunto vi chiedo di aver voglia di discuterne magari proprio sotto a questo post, utilizzando il pulsante "Commenta". Grazie per il contributo che darete a questa discussione, che senza di voi resterebbe morta.

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